Xbox ha grandi piani per il suo Game Pass e di recente si è ribadito che la società punta anche a Playstation e Switch.
Non è la prima volta che sentiamo i rappresentanti di Microsoft e Xbox reiterare l’idea di voler portare il loro servizio in abbonamento, il famoso o famigerato Game Pass a seconda dei punti di vista, su tutto ciò che possa avere uno schermo.
E anche se a volte sembra una barzelletta come quelli che cercano di infilare Doom nei dispositivi digitali più disparati c’è stata un’altra occasione molto di recente in cui il CFO di Xbox Tim Stuart ha ripetuto esattamente queste stesse parole: portare Xbox su tutti gli schermi possibili e immaginabili. E tra gli schermi possibili e immaginabili ci sono ovviamente anche quelli che giocano collegandosi ad una console Playstation o Nintendo Switch. Parole che per alcuni segnano la fine di un’epoca e che vengono catalogate come importante “cambio di strategia“.
Ma è effettivamente possibile per Xbox convincere Playstation e Nintendo a creare un qualche tipo di collaborazione per cui l’app del Game Pass può apparire sui due sistemi esattamente come adesso appare quella di Crunchyroll o Apple TV?
Chi gioca ai videogiochi ha una propria console o comunque un proprio sistema di intrattenimento preferito. E in un certo senso scegliere una console piuttosto che un’altra è anche un modo per scegliere un gruppo cui appartenere. Un gruppo che ha gli stessi interessi, che ama gli stessi personaggi e che si ritrova intorno agli stessi titoli. Tutto questo però ha generato nel tempo quella che tante volte abbiamo definito console war, con gli alfieri dell’uno e l’altro sistema, principalmente la console war si consuma tra amanti di Xbox e di Playstation, che si scambiano frecciatine e critiche reciproche.
Con la volontà emersa di portare però il Game Pass ovunque ci sia uno schermo per giocare rompe con questa idea che ci siano Fronti contrapposti. Perché nel momento in cui attraverso il Game Pass su una console Playstation arrivano Gears, Forza Motorsport, Halo e tutti gli altri titoli considerati esclusive Xbox perde di senso il costruire qualunque barricata o indicarsi reciprocamente cercando di imitare Nelson dei Simpson. Quanto possa essere fattibile questo grande progetto rimane il punto di domanda più grosso di tutta la questione. Soprattutto perché anche se nelle parole di Tim Stuart né Nintendo né Playstation sono più percepite come console rivali bisogna anche vedere se da parte loro Nintendo e Playstation saranno pronte ad accogliere i giochi in abbonamento di Xbox.
Al momento l’unica prospettiva che ci sembra possibile per una accettazione passerebbe per una dismissione completa del reparto hardware e una riscrittura di Xbox solo come gigantesco publisher e, occasionalmente, come produttore di accessori per giocare. Tolte le console dall’equazione non ci sarebbero di certo più limiti agli accordi che la società potrebbe stringere come fanno per esempio altri servizi con giochi in abbonamento.
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