Hai mai sentito parlare di vetro solare? È il futuro della tecnologia sostenibile mondiale. Scopriamo di cosa si tratta.
La tecnologia è sempre più orientata a progetti sostenibili. Così è nato il vetro solare per la creazione di finestre in grado di produrre elettricità.
Un’innovativa start-up australiana ha creato quella che potrebbe essere definita l’energia del futuro. Si tratta di un vetro solare rivoluzionario che darebbe uno slancio importante al settore energetico, ma anche all’architettura e all’agricoltura.
Vetro solare: ecco di cosa si tratta
Quando parliamo di finestre pensiamo sempre a qualcosa che ci proietta verso l’esterno, verso l’ignoto e l’inesplorato. Oggi più di ieri, le finestre possono darci la possibilità di entrare nel futuro con il vetro solare. Si tratta di vetri sottili realizzati da diversi strati trasparenti di pigmenti in colori che vengono inseriti all’interno dei doppi vetri delle classiche finestre di casa. Questa nuova tecnologia potrebbe, domani, riuscire a fornire elettricità domestica sfruttando l’energia solare che batte sui vetri durante l’intera giornata.
In sostanza questo sistema rappresenterebbe un’alternativa estremamente valida ai pannelli fotovoltaici, che spesso sono difficili da installare per tutta una serie di ragioni.
Ciò che rende geniale questo tipo di tecnologia è proprio la sua semplicità. Le nano particelle inserite all’interno del doppio vetro di una finestra sono in grado di dirigere l’energia solare verso i bordi dove sottili celle fotovoltaiche catturano la luce e la trasformano in energia elettrica.
La startup australiana ha dimostrato che questa tecnologia può potenzialmente produrre energia pari a 30/33 Watt al metro quadro. I test attualmente condotti hanno dimostrato che le finestre solari potrebbero generare energia fino a 19 kilowattora di elettricità al giorno. A conti fatti ogni famiglia riuscirebbe a risparmiare circa il 40% tramite l’installazione di queste finestre.
Il direttore delle ricerche del CNRF, però, ha affermato che in realtà quella che sembra essere una invenzione non è nulla di nuovo: “La capacità di una cella solare pigmentata fotosensibile di produrre energia è stata scoperta nel 1991 da un professore dell’École Polytechnique de Lausanne, Michaël Grätzel, che ha anche dato il suo nome a queste cellule”.
La tecnologia in questione prende spunto dalla capacità delle piante di assorbire la luce solare tramite il processo di fotosintesi che trasforma la luce in energia per la sopravvivenza della pianta.
Per le finestre solari il processo è messo in atto da molecole organiche, che costituiscono il pigmento sintetico e producono cariche elettriche veicolati attraverso nano-particelle di ossido di titanio.