La mano bionica italiana chiamata Mia Hand ha superato un importante test. Ora il futuro di questa tecnologia italiana è più roseo.
Nell’attuale epoca il settore della bionica ha una grande importanza, sopratutto perché ha la capacità di aiutare tantissime persone invalide, attraverso delle tecnologie all’avanguardia e quasi fantascientifiche. Oggi è possibile persino realizzare un arto bionico con le medesime funzionalità di un vero arto umano. Per la precisione, questa innovativa disciplina cerca di imitare tutto ciò che avviene in natura, in particolar modo per lo sviluppo del design e dei sistemi ingegneristici.
Inoltre, è perfettamente in grado di far captare al cervello il senso del tatto, mediante dei sensori applicati all’estremità degli arti artificiali. Chiaramente, è una tecnologia in forte espansione, infatti molti ricercatori stanno lavorando anche alla realizzazione di una pelle artificiale, che possa rivestire gli arti bionici per farli apparire umani.
La mano bionica italiana
Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante in ogni settore, compreso quello medico. In modo particolare, la biomedica ha aperto delle porte impensabili fino a qualche anno fa: oggi, migliaia di pazienti invalidi possono intravedere una luce in fondo al tunnel, soprattutto grazie alle moderne tecnologie capaci di regalare addirittura un arto intelligente. E’ incredibile pensare che in passato, i pazienti privi di un arto, erano costretti ad utilizzare uno strumento rigido e non funzionale per sopperire alla mancanza di un braccio o di una gamba. Negli anni ’20 del 2000, invece, la bionica è riuscita a sviluppare uno strumento altamente tecnologico, in grado di comunicare col cervello e di rispondere ad ogni comando.
Un esempio è la mano bionica italiana chiamata Mia Hand, la quale viene letteralmente fusa con l’osso e connessa con il sistema nervoso. Chiaramente, per i ricercatori non è stato facile ottenere questi risultati poiché è un’idea molto rischiosa, ciononostante sono riusciti a raccogliere i frutti sperati. Infatti, una paziente la sta utilizzando da diversi anni senza problemi. E non solo: con Mia Hand può compiere l’80% delle azioni che compiva quando aveva il suo arto naturale. Più specificatamente, questa paziente fa parte del progetto sperimentale DeTOP, nato grazie all’Unione Europea e al coordinamento dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Inoltre, nel progetto vi sono anche l’INAIL, il Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna, l’Università di Roma e il CSEM. Per quanto riguarda la creazione della mano bionica italiana Mia Hand, è stata realizzata dall’azienda Prensilia Srl. Ad ogni modo, si tratta di una tecnologia quasi fantascientifica, poiché l’arto artificiale viene fuso con l’osso, collegato al sistema nervoso e integrato con i tessuti del paziente. Perciò, l’individuo che utilizza Mia Hand può muovere le dita e la mano artificiale con il pensiero, grazie anche ai numerosi elettrodi impiantati nei muscoli e nei nervi del braccio.