A breve scadrà il termine per la presentazione tardiva della Dichiarazione dei Redditi 2023, ma bisognerà pagare una piccola sanzione. Ecco i dettagli.
Entro il prossimo 28 febbraio dovrà essere presentata la Dichiarazione dei Redditi 2023 (riferita all’anno di imposta 2022) tardiva, da parte di coloro che non hanno adempiuto in tempo.
La scadenza iniziale era fissata per il 30 novembre 2023, ma la legge concede 90 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate. Se non si rispetta tale termine, si incorre nell’omissione dichiarativa, che comporta pesanti conseguenze.
Tale regola vale anche per i soggetti che non solo obbligati alla presentazione della Dichiarazione dei Redditi ma lo fanno per ottenere eventuali detrazioni. Ma vediamo come si calcolano le sanzioni nel caso di omessa presentazione della Dichiarazione e come fare per rimediare al ritardo.
Per i soggetti che non presentano la Dichiarazione dei Redditi entro il termine stabilito, è previsto il pagamento di una sanzione di importo compreso tra il 120% e il 240% del totale delle imposte dovute. In ogni caso, l’importo minimo non può essere inferiore a 250 euro. Se, invece, non ci sono imposte da versare, è prevista una sanzione compresa tra 250 e 1.000 euro. A stabilire tale principio è l’art.1 D. Lgs. n. 471/1997.
Nel caso in cui il contribuente provvede all’invio della Dichiarazione entro la data di scadenza prevista per il periodo di imposta successivo, la sanzione è dimezzata e va dal 60% al 120% del totale delle imposte dovute. La somma base, tuttavia, non può essere inferiore a 200 euro. Se non sono dovute imposte, la sanzione va da 150 a 500 euro. La mancata presentazione della Dichiarazione dei Redditi, tuttavia, non si considera omessa di per sé, perché è contemplata la facoltà dell’invio tardivo. Il contribuente, infatti, può adempiere entro 90 giorni dal termine ordinario, pagando una sanzione di soli 25 euro.
Chi, dunque, non ha presentato la documentazione entro il 30 novembre 2023 ha tempo per mettersi in regola es evitare le sanzioni entro il 28 febbraio 2024. Il codice tributo della sanzione di 25 euro da versare è 8911. Dopo il 28 febbraio, l’inadempimento è considerato omissione. È, però, sempre opportuno inviare la Dichiarazione entro il 30 settembre 202, per usufruire della possibilità di pagare una sanzione dimezzata.
In ogni caso, il contribuente ha la possibilità di correggere l’eventuale debito d’imposta non versato pagato entro i termini ordinario, cioè il 30 giugno 2023 (per il saldo 2022 e il primo acconto 2023) e il 30 novembre 2023 (per il secondo o unico acconto 2023).
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