Massima allerta contro le truffe digitali. Nelle ultime settimane un fenomeno molto subdolo minaccia gli utenti.
La minaccia della truffa, del raggiro, può arrivare da ogni direzione. Che si tratti di vita reale, di contesto fisico, per intenderci, poco cambia. Nella maggior parte dei casi le situazioni si sviluppano in modo subdolo nel più totale silenzio, nell’ombra che man mano prova a catturare la buonafede della potenziale vittima. Nelle ultime settimane una serie di specifiche segnalazioni arrivano però da un ambito finora quasi impossibile da considerare in questo senso. Le colonnine per le ricariche di auto elettriche, l’ultima frontiera del raggiro.
Un simile contesto, cosi come anticipato, non era ancora stato considerato per quel che riguarda la possibilità di subire dei veri e propri raggiri. Truffe orchestrate nei minimi dettagli approfittando, nella maggior parte dei casi, dell’ingenuità e quindi della buonafede assoluta dei cittadini. Protagonista, in tal caso è il QRcode da scansionare nel momento in cui si provvede al pagamento della ricarica per la propria automobile elettrica. L’utente, in quel caso viene chiaramente preso alla sprovvista.
A rendere praticamente fattibile la stessa pratica truffaldina è lo stato di frequente isolamento delle stesse colonnine di ricarica. Scarsi controlli, poca attenzione nei confronti di chi potrebbe organizzare, tramite esse, una specifica tecnica truffaldina. I codici che consentono il raggiro, sono di fatto sovrapposti a quelli che in genere si utilizzano per il pagamento della ricarica.
Una tecnica molto simile a quella che prevede la manomissione degli sportelli bancomat, con relativo inserimento di sensori capaci di leggere i pin immessi dagli stessi cittadini in sede di prelievo o di altra operazione. La stessa tecnica in questione, segnalata in più occasioni nel nostro paese nel corso delle passate settimane prende il nome di “quishing”. Eventi del genere sono già stati registrati in moltissimi casi negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Olanda, Belgio.
Secondo i dati raccolti nel corso degli ultimi anni, solo negli Stati Uniti, la truffa del QRcode è passata, nella pratica, tra gli attacchi di tipo informatico dallo 0.8% del 2021 all’11% del 2024. Il consiglio degli esperti, in questo specifico caso è quello di verificare l’originalità del codice presente nel momento in cui si procede al pagamento. Prediligere, inoltre, i pagamenti presso i pos generalmente presenti in prossimità delle stesse colonnine. La sicurezza, insomma, rappresenta sempre più un tema centrale, e di difficile applicazione, in ogni ambito.
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