L’Intelligenza Artificiale domina la scena del mondo tech in questo 2024, ma continua a dividere. L’annuncio che mette i brividi.
Fosse soltanto un discorso di smartphone, saremmo tutti al settimo cielo per l’esplosione dell’Intelligenza Artificiale generativa. Google con i suoi Pixel 8 e 8 Pro ha aperto un strada che verrà imboccata da tutti i Big Tech.
Samsung lo ha già fatto in questo 2024, annunciando nello scorso Unpacked del 17 gennaio i Galaxy S24, i cui pre-ordini sono già iniziati in vista della distribuzione prevista per il 2024. Sono smartphone praticamente uguali ai loro predecessori se non fosse per l’introduzione di funzionalità derivanti dall’Intelligenza Artificiale generative, che stravolgono il concept dello smartphone, nato per chiamare. A settembre toccherà anche ad Apple, c’è da scommetterci.
Fosse tutto limitato ai cellulari ce la godremmo. Ma così non è. E la conferma di un’AI dominante ma preoccupante arriva da una due giorni talmente innovativa da essere catalogata come un evento rivoluzionario, grazie al quale si è messa in luce una tecnologia straordinaria sì, ma che ci deve far riflettere su quanto vogliamo spingere per il futuro prossimo.
Cosa ha detto l’evento di Ginevra sull’Intelligenza artificiale. Potere agi umanoidi? Sì, ma…
Un gruppo di robot umanoidi ha catalizzato l’attenzione mondiale all’AI for Good Summit 2023, la manifestazione dalle Nazioni Unite tenutasi a Ginevra. Oltre 50 robot innovativi, insieme ai loro creatori umani si sono riversati in terra svizzera per far capire a che punto siamo arrivati con lo sviluppo dell’AI, attraverso mostre interattive e conferenze a tema.
Una di queste era completamente tenuta da macchine intelligenti, che hanno risposto perfino alle domande della platea. Risultati sconvolgenti: loro sono convinti di avere in mano soluzioni più efficaci rispetto a quelle degli umani. La domanda sorge spontanea, da qui la forte divisione che sta creando lo sviluppo dell’AI. E se i robot governassero il mondo?
Ebbene la convention di Ginevra ha detto che non solo potrebbero arrivare a farlo, ma avrebbero soluzioni addirittura più efficaci di quelle partorite dalla mente umana. Un solo difetto hanno questi umanoidi, la caratteristica che ci differenzia e sulla quale dobbiamo continuare a spingere noi: l’empatia. Parlare con uno dei figli di mamma Intelligenza Artificiale non è la stessa cosa che farlo con i nostri simili.
L’hanno ammesso gli stessi umanoidi: proprio questa mancanza di empatia rappresenta un limite e per questo dovrebbero svolgere un ruolo di mero supporto agli umani. Ma se si andasse oltre? Abbiamo due armi affinché questo non accada mai: emozione e creatività, due qualità da tenerci strette.