Finalmente gli anziani non saranno più soli grazie ad una nuova invenzione: è arrivato il robot badante che aiuta i più fragili.
Nei prossimi anni i robot diventeranno delle vere e proprie colonne portanti della società, poiché saranno impiegati in tantissimi settori. Non a caso molte aziende stanno progettando i primi umanoidi camerieri, operai e badanti. Qual è allora l’origine di queste macchine robotizzate? Innanzitutto, la parola robot deriva da un termine usato nella lingua ceca e significa “lavoro pesante”. Lo scrittore ceco Karel Capek, per definire l’operaio artificiale presente nel suo dramma teatrale, utilizzò per la prima volta la parola robot nel 1929.
Tuttavia, le prime macchine robotizzate nacquero addirittura nel 1738 grazie all’inventore Jacques de Vaucanson. Quest’ultimo riuscì a realizzare un androide capace di suonare il flauto, attraverso una primitiva tecnologia meccanica. Oggi invece i robot sono in grado di sollevare pesi, di ballare e di muoversi con estrema agilità.
Il robot che aiuta gli anziani
Attualmente, tantissime aziende stanno compiendo passi da gigante nel campo della robotica, soprattutto grazie ai sistemi computerizzati, alla moderna meccanica e all’intelligenza artificiale. Pertanto, questa velocissima evoluzione porterà una serie di robot umanoidi, che progressivamente sostituiranno gli esseri umani in molti settori. Infatti, stanno già arrivando i primi modelli robotizzati in grado di lavorare nelle aziende o nei ristoranti. E non solo: recentemente è stato presentato il primo robot badante, il cui obiettivo è assistere e curare gli anziani. Secondo gli esperti, queste modernissime macchine avranno un ruolo fondamentale nel prossimo futuro, a causa dell’aumento della speranza di vita.
In altre parole, il numero degli anziani aumenterà sempre di più nella società, grazie ai progressi della medicina e alla moderna tecnologia. Perciò, non sarà facile assistere e curare centinaia di milioni di anziani in tutto il mondo. Per questo motivo il ruolo dei robot badante è fondamentale, soprattutto per alleggerire le spese a carico dei familiari. Inoltre, bisogna ricordare che gli over 65 presenti sulla Terra sono oltre 770 milioni, ma entro il 2050 potrebbero arrivare a 2 miliardi. Attualmente, i progetti più ambiziosi sono tanti, molti dei quali hanno già superato i primi test.
Un esempio è il robot chiamato Romeo, progettato dall’azienda francese Softbank Robotics. Si tratta di una macchina capace di riconoscere i volti, di memorizzare informazioni, di cucinare, di raccogliere oggetti e persino di muoversi con agilità. Purtroppo, in questo momento possono acquistarlo solo gli ospedali, poiché ha un costo elevatissimo. Un altro robot all’avanguardia si chiama R1, ed è stato realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Quest’ultimo è molto più economico rispetto al collega francese ma, al contempo, possiede ugualmente una sofisticata tecnologia.