Il miliardo di investimenti fatto da Apple dà i suoi primi frutti: cosa cambia adesso con l’AI: tutto quello che i fan devono sapere.
Google, ChatGPT, Microsoft, Samsung. Non poteva mancare che Apple in questa corsa pazza verso l’intelligenza Artificiale, su ogni dispositivo, dai PC agli smartphone. Il colosso di Mountain View ha sempre rivendicato la sua leadership in questo settore. Una leadership messa in seria discussione.
Ma i competitor ci sono e hanno alzato l’asticella. Soprattutto OpenAI, che a fine 2022 con ChatGPT ha dato una bella sgasata. Microsoft non poteva non rispondere, così Copilot è diventato l’alleato numero uno di molte aziende. Samsung ha seguito a ruota e a fine gennaio ha portato la sua Intelligenza Artificiale nei Galaxy S24.
Apple era in ritardo, questo un dato di fatto, come spesso accade in ambito di innovazioni. Ma a Cupertino sono fatti così, partono con il freno a mano tirato, poi accelerano e recuperano sempre: quell’investimento di un miliardo sta finalmente dando i suoi frutti, così ecco il primo esemplare di AI made in Apple.
Apple e MGIE: come si trasformano con l’AI adesso le immagini (e non solo). Addio Photoshop
MGIE, l’hanno chiamato così a Cupertino, acronimo di MLLM-Guided Image Editing, il nuovo modello di AI figlio di un linguaggio multimodali e capace di modificare un’immagine seguendo le istruzioni fornite dall’utente, partorito da Apple grazie alla collaborazione con i ricercatori dell’Università della California. Il modello è disponibile su GitHub e include codice, dati e modelli pre-addestrati.
L’editing può avvenire in vari modi: da una differente luminosità al contrasto, passando per la nitidezza oppure l’applicazione di effetti artistici come il disegno, nuovi elementi aggiunti, come i filtri. Immaginate Photoshop ed elevate la sua potenza, tanto per rendere l’idea.
Con MGIE di Apple, l’editing locale cambia radicalmente, si trasforma: può modificare la forma, la dimensione, il colore o la trama di regioni o oggetti specifici in un’immagine, mentre le modifiche in stile Photoshop possono includere il ritaglio, il ridimensionamento, la rotazione e l’aggiunta di filtri o persino la modifica degli sfondi e la fusione delle immagini. Avete fotografato una pizza? Ebbene, il modello può aggiungere, per esempio, condimenti vegetali, come pomodori ed erbe aromatiche, sempre per farsi un’idea.
Una richiesta di input di ottimizzazione globale potrebbe assumere la forma di “aggiungere contrasto per simulare più luce”, mentre una modifica in stile Photoshop potrebbe essere effettuata chiedendo al modello di rimuovere le persone dallo sfondo di una foto, spostando il fuoco dell’immagine verso l’esterno. l’espressione facciale del soggetto. Tutto questo e molto altro è MGIE, un punto di partenza per Apple, non certo di arrivo, dal momento che gli altri competitor stanno volando.