L’Unione Europea punta ad una innovativa tecnologia, in tema energia, da affiancare ai pannelli solari: cos’è e come funziona
Il tema dell’energia è di fondamentale importanza sotto tanti e diversi aspetti, compreso ovviamente quello inerente le strategie messe in campo dall’Unione Europea, che potrebbe puntare ad una tecnologia nuova in grado di superare o affiancarsi ai pannelli solari.
All’interno del programma di transizione energetica sono diverse le tecnologie allo studio tese al superamento della dipendenza del gas per produrre elettricità. Per far fronte a tale ostacolo, l’UE sta rivolgendo la propria attenzione su varie tecnologie che vanno oltre i pannelli solari. È possibile leggere gli obiettivi all’interno del progetto Flexibility for Hydrogen (FLEX4H2). Quest’ultimo mira alla promozione di un sistema di combustione flessibile in grado di funzionare con ogni concentrazione di idrogeno nel gas naturale.
In tale maniera si potrebbero convertire le turbine alimentate dal gas naturale a gas a diidrogeno H2 senza che si rilasci CO2. Tramite il progetto FLEX4H2, dunque, l’UE potrebbe avviare una strada tale da affiancare ai pannelli solari una nuova tecnologia per produrre energia pulita, spiega Money, con la firma del progetto che è arrivata il 03.12.22 e l’avvio che ha avuto luogo il 01.01.23. La data di complemento che si prevede è del 31.12.26.
Un progetto importante, dunque, quello associato all’Unione Europea, nella cui descrizione emerge il proposito legato all’introduzione di turbine a gas alimentata diidrogeno (H2) in luogo del gas naturale e dei combustibili fossili, sostenendo una produzione elettrica non rilasciando CO2. Tale progetto porterà all’ulteriore sviluppo della tecnologia di combustione sequenziale a pressione costante.
Si tratta di un progetto Italiano che ha il grande potenziale del permettere un funzionamento stabile e pulito, ricorrendo ad H2 mescolato col gas naturale ad ogni concentrazione, sino al cento per cento. Viene spiegato che questa tecnologa stata già usata nei motori GT36 (classe H) sviluppati da Ansaldo Energia.
Il progetto punta a spostare le frontiere della tecnologia per la combustione a basse emissioni di idrogeno per l’alimentazione delle moderne turbine a gas a temperature e pressioni d’accensione alte. Per riuscirci servirà tenere alta la performance del motore. Fra gli obiettivi vi è anche quello dell’emissione, stabilito da SRIA. Stando ai dati, un solo motore col sistema di combustione FLEX4H2 è dotato del potenziale per la rimozione di sino a due milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Al contempo, fornirebbe anche abbastanza energia pulita per l’alimentazione di cinquecentomila abitazioni. Lo scopo principale è dimostrare che la tecnologia è in grado di giungere al cento per cento. Il direttore prodotto e tecnologia di Ansaldo Energia, Federico Bonzani, ha spiegato che la de-carbonizzazione delle turbine a gas rappresenta una parte centrale della transizione dello scenario energetico.
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