Ti sei mai chiesto quanto inquini uno smartphone e quale sia il suo impatto in termini di sostenibilità ambientale? I dati sono impressionanti.
Se fino a una ventina di anni fa l’idea di avere un proprio cellulare era affascinante, a tratti anche gratificante, ma comunque meramente accessoria, pensare al giorno d’oggi di potersi separare dal proprio smartphone anche solo per 30 minuti è una follia a tutti gli effetti.
E per quanto i corsi sia di digital che social detox stanno avendo sempre più successo perché ormai si rasenta la dipendenza col cellulare (diventato a tutti gli effetti un’estensione del nostro corpo), dall’altra non è così semplice come possiamo immaginare ignorare il telefono per un periodo di tempo abbastanza prolungato.
Lo smartphone, infatti, è diventato uno strumento di lavoro a tutti gli effetti per comunicazioni e call last minute ad esempio e quando non si usa per lavoro, il cellulare serve per distrarsi, staccare la spina e isolarsi dal resto del mondo a suon di stories, post e TikTok. In altre parole, lo smartphone sembra soddisfare tutte le nostre richieste, anche quelle che prima si delegavano solo al contatto visivo e fisico. E con la pandemia questo “trend” è accelerato bruscamente. Se fino a prima del Coronavirus, infatti, gli acquisti online erano una realtà presente e consolidata, ma pur sempre in sordina, col lockdown sono esplosi.
L’altra faccia meno glam degli smartphone: ecco quanto inquinano realmente
Non potendo più uscire da casa per la propria incolumità, il cellulare click dopo click ha sopperito a qualsiasi mancanza. E anche se la vita ora sembra essere tornata del tutto alla normalità, il ruolo dello smartphone resta più che centrale. Tant’è che i colossi della telefonia mobile fanno di tutto per fidelizzare quanto più possibile i consumatori più affezionati con device sempre nuovi e all’avanguardia. Ma quanto costa davvero ogni singolo smartphone e quanto inquina il nostro Pianeta?
Per quanto non sia semplice dare stime esatte sull’impatto ambientale di ogni cellulare – questo perché in base ai materiali usati, alla sua durata e alla pratiche di riciclo messe in atto può cambiare abbastanza – in linea di massima soltanto in Europa smartphone e computer rilasciano ogni anno nell’atmosfera circa 14 tonnellate di emissioni di anidride carbonica (CO2), ovvero la responsabile principale del surriscaldamento del nostro Pianeta e dei conseguenti cambiamenti climatici.
Giusto per rendere l’idea, ogni cellulare nuovo genera approssimativamente 80 chilogrammi di CO2. Oltre l’80% sono la causa diretta della produzione e del trasporto, il 15% si deve all’utilizzo e infine l’1% e il 5% allo smaltimento e a tutte le operazioni di recupero e rinnovamento dei dispositivi una volta non funzionanti. Ma non finisce qui. Anche un singolo messaggio che inviamo su WhatsApp inquina producendo dai 4 ai 50 grammi di anidride carbonica e questo perché si mettono in moto dei server per far inviare i messaggi che a loro volta consumano e inquinano. Tutto quello che facciamo col cellulare quindi è potenzialmente pericoloso per il nostro Pianeta.