Ormai è chiaro che il nostro smartphone ci ascolta, e non è più un pensiero da “complottisti”, ma una verità confermata.
Tutti noi probabilmente abbiamo avuto la sensazione che le nostre conversazioni fossero ascoltate dai cellulari. Non durante una chiamata, ma mentre si parla normalmente durante la quotidianità: al lavoro, a cena, durante un’uscita con amici…
La sensazione è data dal fatto che alcuni, magari con un istinto più marcato, hanno colto un’associazione interessante: magari parlavano di voler acquistare un’auto nuova, e magari menzionavano un modello preciso, che interessava. Casualmente, non appena hanno usato il cellulare sono arrivati i pop-up, se non addirittura email, di pubblicità inerenti proprio QUEL tipo di autoveicolo.
La maggior parte delle volte, chi ha provato questa esperienza ha pensato “al caso”, ma forse l’evento si è ripetuto fino a far sospettare che forse non fosse propriamente una coincidenza.
Probabilmente chi ha raccontato questo fatto agli amici è anche stato preso in giro, sentendosi accusare di essere “complottista” o “paranoico”. Ebbene, in realtà si è scoperto che la sensazione di essere ascoltati e spiati dai propri cellulari non è affatto paranoia.
Il tuo smartphone ti ascolta davvero, ecco come funziona e perché lo fanno
La sensazione che il cellulare ci stia spiando sta diventando sempre più frequente e allora qualcuno ha deciso di indagare.
Ciò che è emerso non è un mistero, perché molte aziende che si occupano di marketing hanno messo in vendita servizi di “active listening”, cioè dei veri e propri meccanismi di ascolto attivo tramite i nostri cellulari.
Lo scopo è quello di ascoltare le conversazioni per poi inviare i famosi annunci pubblicitari mirati, che possono arrivare in diverse forme, ovvero via pop-up banner mentre navighiamo in internet oppure tramite SMS o email.
Si tratta di una procedura legale, e a dare il consenso a questa profilazione siamo proprio noi. Infatti quando attiviamo una qualche funzione sul cellulare, o scarichiamo una App, dovremmo fare più attenzione ai permessi che diamo. I più attenti avranno notato che i permessi riguardano proprio l’accesso al microfono.
E dunque, pensando banalmente anche alla famosa app di messaggistica WhatsApp, se ne evince che chiunque l’ha installata è ascoltato da remoto. Moltissime sono però le App che chiedono questi permessi, e dunque chi non desidera essere profilato dalle aziende ha ben poche possibilità.
Anche se ricevere annunci pubblicitari mirati può sembrare innocuo, non dobbiamo dimenticare che le nostre conversazioni sono ascoltate, registrate e memorizzate nei Cloud, e dunque se qualche haker furbo desidera rubarle può anche riuscirci. E la nostra privacy, benché tutti assicurano che sia tutelata, forse non lo è affatto.