Tim potrebbe essere presto venduta, la comunicazione è arrivata attraverso una nota. Ecco cosa ha deciso il Governo.
L’esecutivo ha voluto dire la sua sull’acquisizione della rete fissa di Tim da parte del fondo Usa Kkr, dando così di fatto via libera alla cessione della storica azienda di comunicazioni, fondata nel 1994.
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha sfruttato la normativa sui poteri speciali del Golden Power. Palazzo Chigi ha dato così il suo assenso. Tim ha poi comunicato di aver ricevuto dall’esecutivo il via libera alla vendita di NetCo, ovvero la società che detiene le infrastrutture di rete fissa Tim, al fondo americano KKR.
Il placet governativo ha fatto seguito all’offerta avanzata da KKR per acquistare la rete fissa di Tim, approvata di recente dal Cda della società di telecomunicazioni. L’offerta del fondo statunitense è giunta tramite Optics Bidco, una controllata KKR. Ecco quando dovrebbe concludersi l’intera operazione.
La chiusura dell’operazione che porterà alla cessione della rete fissa di Tim si perfezionerà entro l’estate 2024. L’acquisizione da parte di KKR giunge dopo l’approvazione dell’offerta da parte del Cda di Tim.
Tim ha comunicato in un nota che «il provvedimento autorizzativo, con il quale il Consiglio dei ministri ha esercitato i poteri speciali nella sola forma delle prescrizioni, ha fatto propri gli impegni presentati nel corso del procedimento. Si tratta di impegni ritenuti dal Governo pienamente idonei a garantire la tutela degli interessi strategici connessi agli asset oggetto dell’operazione».
Qui Tim fa riferimento alla creazione dell’organizzazione di sicurezza, alla nomina del preposto di cittadinanza italiana, alla competenza esclusiva su tutte le questioni che incidono sugli asset strategici e il mantenimento in Italia delle attività di ricerca e manutenzione, incluso il monitoraggio. Il Governo ha poi precisato che l’ok alla cessione della rete fissa di Tim costituisce uno step fondamentale nell’acquisizione di NetCo a tutela dell’interesse nazionale italiano e come garanzia del controllo dello Stato sugli asset strategici della rete primaria di telecomunicazione.
Palazzo Chigi ha diramato una nota dove comunica che «si prevede un ruolo del Governo nella definizione delle scelte strategiche, vengono assicurati tutti i presidi essenziali e garantita la supervisione allo Stato di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, la difesa e la strategicità della rete e dei relativi asset». Il Governo è intervenuto nell’operazione servendosi della normativa Golden Power.
Siamo infatti nel perimetro di un’acquisizione che riguarda un settore di mercato strategico, rilevante per l’interesse nazionale italiano, come quello delle telecomunicazioni. Tra i poteri assegnati al Governo dal Golden Power rientra anche la facoltà di dettare specifiche condizioni. Come anche quella di opporsi all’acquisto di partecipazioni, fino a mettere il veto all’adozione di determinate delibere societarie.
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