La riforma stradale ha introdotto nuovi tutor in Italia e in Europa. Scopriamo cosa cambierà per gli automobilisti con le nuove regole.
La tutela della salute pubblica è l’obiettivo chiave della normativa sulla circolazione stradale che introdurrà diverse regole in Italia e in Europa. Scopriamo cosa potrebbe presto cambiare con riferimento ai tutor.
Doppio obiettivo, ridurre il numero degli incidenti stradali e controllare l’inquinamento ambientale. Ecco cosa si propongono le nuove regole sulla circolazione stradale già in fase di sperimentazione in alcune nazioni europee. La strategia UE punta soprattutto su una corretta gestione dei limiti di velocità. La grande maggioranza degli incidenti gravi e mortali è legata ad uno specifico comportamento scorretto ossia l’eccesso di velocità.
Da qui la necessità di capire come regolare i limiti e quali deterrenti usare per evitare che gli automobilisti ignorino la normativa. Non si tratta solo di ridurre la velocità ma anche di aumentarla dove possibile per facilitare lo scorrimento dei veicoli. La novità più importante riguarda l’addio al limite dei 130 km/h anche in Italia con conseguente necessità di nuovi tutor.
Le nuove regole spingono verso il limite dei 30 km/h nelle zone in cui c’è maggiore traffico pedonale, presenza di edifici o una possibile situazione di pericolo. Il fine è sia garantire un maggiore controllo del mezzo essendo la velocità ridotta sia ridurre la forza degli eventuali impatti. Cosa accadrà al limite dei 130 km/h in autostrada? Ad oggi questo il limite massimo per chi ha conseguito la patente da almeno tre anni.
Si tratta dello stesso limite usato in altri Paesi europei a parte alcune eccezioni che prevedono 120 km/h come limite più restrizioni negli orari notturni. L’idea che circola è alzare il limite a 150 km/h nei tratti autostradali con tre corsie minimo per senso di marcia a condizione che siano predisposti tutor e che le condizioni della strada siano adeguate. La questione al momento è in discussione perché si sta ancora cercando di valutare l’impatto ambientale del cambiamento.
Inoltre in Italia mancano le condizioni strutturali per consentire un incremento della velocità già alzato a 140 km/h in Polonia e Bulgaria mentre la Germania ha tolto i limiti su alcuni tratti dell’autostrada. Per creare il giusto contesto nella nostra nazione sembra si stia pensando alla rimozione dei caselli autostradali ma prima bisognerebbe pensare a ridurre gli incidenti che sono veramente troppi. Per adeguarci agli standard europei, infatti, non dobbiamo trascurare la sicurezza della circolazione.
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