La pensione di vecchiaia può essere anticipata di quattro anni per alcune categorie di persone. Scopriamo di più per capire come lasciare il lavoro nel 2024.
I contributivi puri potranno uscire anticipatamente dal mondo del lavoro nel 2024 grazie alle novità presenti nella Legge di Bilancio di prossima pubblicazione. Le notizie note sono quelle contenute nella bozza del testo della Manovra 2024 resa nota lo scorso 16 ottobre. Il tema pensioni è stato affrontato in base alle risorse a disposizione dell’esecutivo.
Non ci sarà al momento alcune Riforma delle pensioni ma solo cambiamenti che lasciano tanti lavoratori insoddisfatti e pochi contenti delle modifiche. Saranno svantaggiate le donne perché con la fusione di Opzione e Donna e dell’APE Sociale l’età di uscita dal mondo del lavoro sale a 63 anni, ben cinque anni in più rispetto alle invalide, alle caregiver e alle disoccupate con due figli che possono andare in pensione a 58 anni fino al 31 dicembre 2023.
Sale il requisito contributivo, poi, per le categorie dell’APE Sociale. Trentasei anni per tutti, non solo per gli addetti alle mansioni gravose. E Quota 103 aumenterà le finestre mobili slittando l’uscita ben oltre i 62 anni di età e i 41 anni di contributi e introdurrà il sistema di calcolo contributivo per tutti. Dove sono, dunque, le buone notizie in Manovra?
Chi potrà andare in pensione quattro anni prima nel 2024
Le uniche notizie positive interessano i contributivi puri ossia coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996.
I lavoratori possono già ora lasciare il lavoro a 64 anni di età, con venti anni di contributi e avendo maturato una pensione superiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Se non si riesce a centrare questo obiettivo occorrerà attendere la pensione di vecchiaia (67 anni di età) ma solo se si è accumulata una pensione superiore a 1,5 volte il minimo. In caso contrario l’uscita slitterà a 71 anni di età.
Nel 2024 sarà più alto il numero dei contributivi che potranno lasciare il lavoro a 67 anni, quattro anni prima di quota 71. Il Governo, infatti, ha cancellato il tetto minimo di 1,5 volte l’assegno sociale per poter andare in pensione di vecchiaia. Pur non raggiungendo 754 euro al mese, dunque, i contributivi puri che compiranno 67 anni di età e avranno maturato 20 anni di contributi potranno ugualmente fare domanda di pensionamento.
Un’ottima notizia per chi aveva già malvolentieri programmato l’uscita pensionistica a 71 anni. L’ufficialità si avrà solamente con la pubblicazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2024 ma nulla lascia presagire che la bozza verrà modificata.