Una delle più comuni patologie croniche è stata inserita tra i Livelli Essenziali di Assistenza. Quali agevolazioni spettano agli ammalati?
La Camera dei Deputati ha riconosciuto la fibromialgia come una malattia cronica e invalidante e, grazie a una mozione presentata da FdI, verrà annoverata tra i Livelli Essenziali di Assistenza (cd. LEA), assicurando ai pazienti l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario.
Tra gli altri progetti legati al riconoscimento della fibromialgia come patologia invalidante ci sono l’aggiornamento dei protocolli terapeutici, l’introduzione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, destinato a trovare una diagnosi veloce e uniforme, e la creazione di un Registro Nazionale della sindrome fibromialgica.
Iniziative simili sono state promosse anche da altre mozioni, presentate da PD, M5S, Azione, IV e AVS. Cosa cambia per i malati?
La fibromialgia è una patologia cronica che comporta dolori insistenti e diffusi in varie parti del corpo. Si associa spesso a rigidità muscolare, affaticamento e problemi di insonnia.
Le cause della malattia, purtroppo, non sono ancora del tutto note. Probabilmente deriva da un’alterazione del sistema nervoso centrale, che coinvolge la percezione del dolore e lo amplifica.
La maggior parte dei malati appartiene al genere femminile e lamenta, quasi sempre, un peggioramento delle condizioni di vita. La mancanza di appositi test, inoltre, non consente una diagnosi tempestiva.
I sintomi più diffusi sono: dolore muscolare, rigidità, affaticamento, alterazioni del sonno, problemi di concentrazione e memoria, ansia e depressione. Il dolore colpisce i muscoli, i tendini e i legamenti, con un’intensità variabile da paziente a paziente.
Non esiste, al momento, una cura specifica; nella maggior parte dei casi, si cerca di tenere a bada i sintomi tramite farmaci antidepressivi, terapie ed esercizi fisici e tecniche alternative di gestione dello stress.
Il riconoscimento della fibromialgia come patologia invalidante ha diverse conseguenze. Innanzitutto, i malati dovranno sottoporsi a visita dinanzi a una specifica Commissione medica, per il riconoscimento di un determinato grado di invalidità. Questo consentirà l’accesso a diverse agevolazioni economiche, come la pensione di invalidità o l’indennità di accompagnamento e la possibilità di richiedere cure specialistiche coperte dal Servizio Sanitario Nazionale.
Per quanto riguarda i benefici in ambito lavorativo, invece, coloro che sono affetti da fibromialgia godranno di adeguate tutele contro il licenziamento discriminatorio e avranno il diritto a svolgere mansioni consone al proprio stato di salute.
Avranno la possibilità, inoltre, di partecipare a programmi di assistenza per apportare migliorie alla qualità della propria vita e sperimentare cure in grado di garantire maggiore autonomia, ad esempio i servizi di assistenza domiciliare e la partecipazione a centri diurni per disabili.
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