Dopo il parco divertimenti Nintendo, l’azienda intende segnare il mondo della cultura con l’apertura di un museo entro il 2023.
Il museo situato all’interno di una delle più antiche fabbriche Nintendo, nella città di Kyoto. I videogiochi sono un’arte? Sebbene il mezzo sembri aver acquisito la sua reputazione da diversi anni, il dibattito infuria ancora oggi.
Per l’azienda giapponese Nintendo, che ha creato soprattutto la Wii e le serie di Mario e Zelda, non ci sono dubbi. Da allora in poi sembrò scontata la costruzione di un museo dedicato all’azienda. Nintendo ha quindi annunciato, il 2 giugno, che la fabbrica di Uji-Ogura, situata a Kyoto, ospiterà, entro il 2023 o il 2024, le gallerie di un nuovissimo museo, che presenterà la storia del marchio e i diversi prodotti che ha realizzato. commercializzato.
Abbiamo quindi capito che la “Nintendo Gallery”, come viene attualmente immaginata, non sarà incentrata tanto sul lavoro di creazione artistica attorno ai videogiochi quanto sulla storia commerciale dell’azienda e sulla sua “filosofia”, come spiegato in un comunicato stampa dell’azienda.
Situato in una delle fabbriche più antiche del gruppo, il museo avrà il merito di presentare una parte poco conosciuta della storia di Nintendo. Il colosso giapponese dei videogiochi, creato nel 1889, iniziò vendendo… le tradizionali carte da gioco. La sua conversione ai videogiochi, nel 1977, è quindi abbastanza recente se si considera la sua storia di oltre 130 anni.
L’azienda ha inoltre annunciato che saranno allestite mostre e attività interattive per i visitatori. Su quest’ultimo punto sarebbe stato un peccato il contrario per un brand di videogiochi. La data di apertura prevista è attualmente fissata per il 2023, o addirittura il 2024, ed è ancora soggetta a modifiche. Questo tipo di progetti esistono già in Europa, in diverse forme.
Fino a giugno 2020, il Museo Pixel di Schiltigheim, vicino a Strasburgo, offriva ai suoi visitatori un’esperienza simile. La crisi sanitaria purtroppo ha avuto la meglio su di lui, ma da allora ha ricominciato riaprendo a Bruxelles lo scorso ottobre. Un museo dedicato ai videogiochi, di brevissima durata, è stato installato anche sul tetto della Grande Arche de La Défense a Parigi nel 2010, ma da allora è accessibile solo tramite tour virtuale. Anche il Grand Palais gli aveva dedicato una vasta mostra nel 2011, intitolato “Game Story” e ha accolto 57.000 visitatori.
Alla fine del 2015, gli appassionati di videogiochi hanno potuto questa volta recarsi al Museo Art Ludique per visitare “L’arte nei videogiochi”, che si è concentrato maggiormente sulla complessità e sulle influenze grafiche del mondo dei videogiochi. Infine, in altri paesi europei esistono iniziative simili. Pensiamo al Museo delle macchine arcade sovietiche di Mosca o al Museo dei videogiochi per computer di Berlino.
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