Pioggia di fermi amministrativi del veicolo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Come fare a evitare il blocco dell’auto?
C’è un modo infatti per bloccare la procedura esecutiva. Ecco quello che c’è da sapere. Brutte notizie per gli automobilisti. Proprio in questi giorni l’Agenzia delle Entrate Riscossione sta inviando migliaia di comunicazioni di preavvisi di fermo amministrativo del veicolo. E chi entro 30 giorni dal ricevimento dell’intimazione non avrà provveduto a mettersi in regola saldando la somma dovuta rischia il blocco definitivo dell’auto.
Ci si può chiedere perché proprio adesso siano partite queste migliaia di comunicazioni. Il fatto è che oggetto delle comunicazioni sono le cartelle esattoriali escluse (o che non vi rientravano) dalla rottamazione. Conseguentemente questi debiti, congelate le procedure esecutive con la presentazione delle istanze con cui si aderiva alla definizione agevolata, sono tornati nuovamente a essere esigibili.
Cosa fare quando arriva la comunicazione preventiva del fermo amministrativo
Ma cosa contiene la comunicazione preventiva di fermo amministrativo di auto e moto? Al suo interno è contenuto un sollecito di pagamento che riguarda tutte le cartelle che non sono appunto rientrate nella definizione agevolata.
Dopo aver ricevuto la comunicazione ogni contribuente dovrà naturalmente verificare se è legittima o meno. In questo caso spetterà a lui comunque inoltrare la richiesta all’Agenzia delle Entrate Riscossione per fare verificare la correttezza di quanto richiesto.
Nel caso in cui la somma fosse effettivamente dovuta occorrerà invece attivarsi per evitare l’applicazione del fermo amministrativo sui propri mezzi. Come bisogna procedere? Innanzitutto bisognerà saldare il debito entro 30 giorni, pena l’applicazione del fermo amministrativo. In caso di mancato versamento infatti il fermo verrà iscritto senza ulteriori comunicazioni al contribuente.
E chi non può pagare?
Chi non è in grado di pagare il debito entro la scadenza dei 30 giorni ha a disposizione un’altra carta da giocare per saldare la cartella esattoriale esclusa dalla rottamazione. Potrà infatti chiederne la rateizzazione anche con la dilazione ordinaria. In che modo?
Il debitore può chiedere la dilazione del debito maturato e, dopo aver pagato tempestivamente la prima rata, il fermo amministrativo potrà essere sospeso. Con quella che di fatto è una rateizzazione del debito (si può richiedere anche sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate) e pagando entro i 30 giorni previsti la prima rata del piano, scatta la sospensione del fermo amministrativo.
Così il contribuente potrà continuare a usare il mezzo che rischiava il fermo amministrativo dilazionando il debito per un lasso di tempo più prolungato. Soltanto però quando lo avrà saldato per intero il fermo potrà dirsi definitivamente revocato.