I due colossi del tech uniscono le forze per una giusta causa, nessuno si sarebbe mai aspettato che la collaborazione potesse funzionare
Messe da parte la rivalità sul mercato, due delle più grandi aziende leader nel settore hanno deciso di lavorare assieme per contrastare un fenomeno sempre più diffuso. Amazon e Microsoft vestono i panni dei supereroi contro i malintenzionati del web, proprio in questi giorni stanno raccogliendo i frutti della loro collaborazione – su cui però non tutti avrebbero scommesso.
Nell’operazione è stato coinvolto anche le autorità indiane del Central Bureau of Investigation (CBI), l’annuncio ha fatto gioire entrambe le parti visto l’impegno profuso in questi mesi per ottenere i primi risultati. Gli ignari utenti e consumatori possono tirare un sospiro di sollievo, il nuovo sistema di monitoraggio funziona alla grande.
È noto come la sede dei di call center fraudolenti sia localizzata spesso all’estero, rendendo quasi impossibile l’impresa di acciuffare i colpevoli. Tuttavia, Amazon e Microsoft hanno unito le forze per supportare il Central Bureau of Investigation indiano nella ricerca e nell’interruzione di attività criminali di questo tipo, che si sono rese protagoniste di migliaia di truffe negli ultimi cinque anni.
Amazon e Microsoft contro le truffe: oltre duemila le vittime
Sono state ben 76 i nodi fermati all’interno di un’operazione internazionale che si spera possa portare a una soluzione definitiva del problema. Il metodo dei malfattori era collaudato alla perfezione: i finti tecnici al telefono cercavano di spaventare le vittime, segnalando problemi al loro computer.
Nella maggior parte dei casi compariva sullo schermo un pop-up per allarmare gli utenti di una presunta infezione in corso nel terminale, più in basso il numero del call center addetto alla risoluzione del problema e incaricato di riscuotere le spese per l’intervento. Le autorità indiane hanno sottolineato ancora una volta la minaccia posta da questi individui.
“I truffatori si sono impersonati tecnici di aziende realmente esistenti. Agli utenti veniva mostrato un banner riportante un’allerta di sicurezza per il terminale in uso”. Solamente grazie a una soffiata dei due colossi americani è stato possibile rintracciarli e consegnarli alla legge, tantissimi i clienti coinvolti – oltre duemila – e provenienti da ogni parte del mondo: Stati Uniti per la maggior parte ma anche Australia, Canada, Germania, Spagna e Regno Unito.