L’INPS ha aggiornato le cifre per l’accredito dei contributi volontari per i lavoratori dipendenti e autonomi. Quanto dovranno pagare?
I contributi volontari sono dei versamenti che i lavoratori dipendenti o gli autonomi iscritti alla Gestione Separata possono pagare spontaneamente per coprire periodi scoperti da contribuzione (ad esempio, per cessazione o interruzione dell’attività lavorativa).
Si tratta di uno strumento molto utile sia per maturare i requisiti per la pensione sia per aumentarne l’importo, ma comporta delle spese per gli interessati. Con la Circolare n. 36 del 21 febbraio 2021, l’Istituto di Previdenza Nazionale ha specificato quali sono i costi per il versamento dei contributi volontari. Analizziamoli nel dettaglio.
Per calcolare l’importo da pagare per l’accredito dei contributi volontari, bisogna considerare quando è stata rilasciata l’autorizzazione al versamento da parte dell’INPS.
Nel dettaglio, si deve moltiplicare lo stipendio percepito per l’aliquota contributiva applicabile. Quest’ultima corrisponde al 27,87%, se l’autorizzazione dell’INPS è antecedente al 31 dicembre 1995, oppure al 33%, se successiva a tale data.
C’è, tuttavia, un importo minimo da versare, che varia di anno in anno perché è oggetto di rivalutazione. Se il lavoratore che vuole versare i contributi volontari non ha una retribuzione di riferimento, viene presa in considerazione una cifra convenzionale. Per quest’anno, è pari a 79,01 euro per una settimana contributiva, corrispondente al 33% del minimale della retribuzione settimanale di 239,44 euro.
Di conseguenza, per un anno, in cui ci sono 52 settimane, bisogna versare almeno 4.108,52 euro.
Ricordiamo, inoltre, che, per gli stipendi superiori a 55.008 euro, viene applicata un’aliquota aggiuntiva dell’1%. Ad esempio, se Tizio percepisce una retribuzione annua lorda pari a 60 mila euro, il calcolo della somma da pagare per i contributi volontari verrà effettuato sull’aliquota del 34% e, dunque, sarà costretto a versare, per l’accredito di un anno di contributi, 20.400 euro totali.
Esiste anche un importo massimo, corrispondente a 39.484,50 euro. Oltre tale somma, non si può pagare perché lo stipendio di riferimento ammonta a 119.650 euro.
Contrariamente a quanto si possa pensare, i contributi volontari non vanno pagati in un’unica soluzione, ma con versamenti trimestrali, da saldare entro l’ultimo giorno del trimestre solare successivo a quello di riferimento.
In particolare, per il trimestre gennaio, febbraio e marzo il pagamento deve essere compiuto entro il 30 giugno, per il trimestre aprile, maggio e giugno entro il 30 settembre, per il trimestre luglio, agosto e settembre entro il 30 dicembre e, infine, per il trimestre ottobre, novembre e dicembre entro il 30 marzo.
L’importo dovuto deve essere suddiviso in quattro diverse rate.
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