AUTORE: Selena Malvardi
Avete notato che durante le videochiamate guardiamo sempre e solo noi stessi? C’è una spiegazione psicologica incredibile dietro! Scopriamola.
Se fino a qualche tempo fa le videochiamate erano uno strumento non molto utilizzato, oggi sembra che nessuno ne possa più fare a meno. Si organizzano video call tra colleghi di lavoro, con il capo, con i clienti, con gli amici per mettersi d’accordo sulle vacanze o sul cosa fare nel fine settimana.
Ma avete notato a cosa ci succede quando iniziamo una chiamata video? Non facciamo altro che guardare noi stessi anziché l’interlocutore. Lo facciamo tutti, magari sistemandoci un po’ i capelli, cercando una posizione che ci faccia sentire a nostro agio, ma al contempo piacevoli per chi ci guarda dall’altra parte… Insomma: spesso ci distraiamo da ciò che succede nella videochiamata perché ci stiamo guardando come se fossimo da soli allo specchio. Ma sapete perché succede questa cosa?
Perché ci continuiamo a fissare durante le videocall?
Bisogna essere onesti: durante i lockdown dovuti alla pandemia da coronavirus questo strumento delle chiamate video ci ha aiutato a superare tanti momenti bui e tristi. Riuscivamo così a sentirci un po’ più vicini agli amici o ai parenti, intrattenendoci magari dopo lunghe settimane di solitudine.
È stato anche lo strumento che, oggettivamente, ha permesso a molti di noi di continuare a lavorare. Utile insomma anche a livello psicologico perché sfruttando così tanto le video chiamate molti psicologi si sono resi conto che la maggior parte di noi trascorre il tempo a fissarsi nel piccolo riquadro dedicato a noi, anziché guardare l’interlocutore. Ma come mai lo facciamo?
Secondo la rivista “Insider” e grazie alle spiegazioni di vari esperti di sociologia e psicologia, è emerso che quando ci ritroviamo nel bel mezzo di una video chiamata, è come se ci sentissimo lo sguardo di tantissime persone addosso. Come se fossimo in un palco. Si tratta del concetto della imaginary audience, ossia del pubblico immaginario, proposto già nel 1967 per sottolineare come ognuno di noi sia attento a cosa fa e come si comporta convincendosi di essere al centro dell’attenzione molto più di quanto non lo si sia realmente.
Ecco quindi spiegato il perché non riusciamo a fare a meno di guardarci. Il problema che potrebbe sorgere da questo nostro improvviso narcisismo è che non ci andiamo a concentrare correttamente e adeguatamente a quanto succede attorno a noi e durante la call. La soluzione migliore? Togliere la videocamera, spegnerla. Magari si può fare un saluto iniziale per mostrare che ci siamo, che siamo realmente noi, ma poi possiamo tranquillamente cliccare su off per concentrarci meglio sul lavoro da fare.