Sempre più giovani hanno difficoltà a scrivere correttamente in italiano, WhatsApp è considerato tra le cause di questa piaga sociale. Ma andiamo a vedere perché.
I social network hanno inevitabilmente cambiato i tempi, rendendo meno reattivi soprattutto i giovani alla lettura e all’apprendimento.
In Italia si legge sempre di meno e soprattutto nessuno prende più in mano carta e penna. Questo rende sempre più difficile che soprattutto i giovani abbiano un buon approccio con la lingua. Il risultato è decisamente negativo e le speranze di uscire da questa impasse si fanno sempre più dure.
È per questo che si deve partire proprio dai ragazzi, cercando di sensibilizzarli sull’importanza della lingua italiana e riuscendo a dare loro un aiuto importante al fine di migliorare le loro capacità linguistiche. I social network hanno reso tutto più difficile, con i giovani che si sono abituati a slang, abbreviazioni e altri tipi di artifici che poi riportano anche quando devono scrivere in maniera corretta.
Non è però troppo tardi, i rimedi esistono e si devono apporre per rendere le nuove generazioni maggiormente attive e reattive rispetto a un argomento così serio e delicato.
Inutile negare che WhatsApp lo usiamo tutti. Immediato, intuitivo e facile da gestire è un mezzo che anche chi ha superato una certa età utilizza agevolmente. Proprio per questo motivo molto spesso ci si dimentica delle corrette interpretazioni della nostra lingua, commettendo errori anche banali che entrano a far parte del nostro linguaggio comune.
Nelle ultime settimane l’Alma Mater Studiorum, la prima università occidentale che sorge a Bologna, ha pubblicato uno studio molto interessante in merito. Si tratta di un approfondimento unico nel suo genere, infatti per la prima volta si analizza la capacità di articolazione dei testi degli studenti dell’università.
La ricerca è stata condotta da Nicola Grandi, linguista, per il progetto Univers-ita in 45 atenei differenti. Lo studio ha dimostrato che i giovani d’oggi hanno perso la capacità di articolare dei testi complessi. Oggi purtroppo si lascia da parte la punteggiatura con una sintassi imperfetta e messaggi brevi spesso addirittura accompagnati nel testo scritto da emoticon disegnate.
Il team di ricerca ha fatto scrivere un testo formale con un minimo di 250 parole, e un massimo di 500, ai ragazzi analizzati. In media in ogni elaborato sarebbero presenti 20 errori. E a pensare che si tratti di studenti universitari la cosa di certo diventa un aggravante.
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