Nel corso degli anni le agenzie spaziali più famose del mondo hanno inviato molti animali nello Spazio per il bene della ricerca scientifica.
L’esplorazione spaziale esiste da oltre 60 anni e le scoperte effettuate sono tantissime, alcune delle quali fanno parte del settore astronomico e ingegneristico. Qual è allora l’origine di questa meravigliosa e misteriosa esplorazione del Cosmo? In realtà, tutto cominciò subito dopo l’invenzione di motori e razzi capaci di raggiungere l’orbita terrestre. Inizialmente, le grandi potenze decisero di puntare verso lo Spazio, non per scopi prettamente scientifici, ma per ottenere la famosa supremazia tecnologica.
In altre parole, l’idea di raggiungere l’orbita terrestre e di controllare il mondo dall’alto allettava i leader più potenti della Terra. Infatti, anche le missioni lunari che portarono i primi uomini sulla Luna, avevano l’obiettivo di dimostrare al mondo la superiorità tecnologica americana.
Gli animali spediti nello Spazio
Naturalmente, tra gli anni ’50 e ’60 gli scienziati e gli ingegneri conoscevano pochissimo il mondo spaziale, perciò prima di inviare un essere umano nell’orbita terrestre decisero di spedire alcuni animali, con lo scopo di studiare gli effetti che il mondo spaziale provoca sull’organismo di un essere vivente.
Il 3 novembre 1957 l’agenzia spaziale sovietica inviò nello Spazio il primo animale: era la famosa cagnetta Laika che viaggiò verso l’orbita terrestre, a bordo del satellite Sputnik. Purtroppo, la povera cagnetta morì poche ore dopo il lancio, a causa degli effetti negativi dell’ambiente orbitale. Tuttavia, Laika non fu il primo animale ad uscire dal pianeta Terra, infatti partirono anche i cani Belka e strelka.
Questi ultimi partirono con lo Sputnik 5 e riuscirono a ritornare sani e salvi sulla superficie terrestre. Inoltre, il successo di questa missione servì soprattutto a testare il rientro sulla Terra di esseri viventi. Successivamente, i francesi spedirono in orbita il primo gatto, chiamato Felicette, il quale ritornò sulla superficie terrestre in totale sicurezza.
Il secondo gatto inviato nello Spazio, invece, morì durante la fase di atterraggio, precisamente quando si trovava ancora nell’atmosfera. Tuttavia, gli animali più utilizzati nell’esplorazione spaziale sono le scimmie, poiché possiedono delle caratteristiche simili a quelle umane. Pertanto, gli Stati Uniti furono i primi a inviare una scimmia nell’orbita terrestre a bordo del famoso razzo V2.
Purtroppo, la prima missione andò male e l’animale non sopravvisse a causa di un malfunzionamento del paracadute. In seguito, decisero di inviare altre due scimmie nel mondo spaziale, le quali riuscirono a ritornare sane e salve sulla Terra. Poco prima di spedire in orbita il primo astronauta americano, gli Stati Uniti lanciarono un’altra navicella con a bordo lo scimpanzé Ham.
Quest’ultimo, non solo ritornò sulla Terra in sicurezza, ma diventò una vera e propria star nello zoo di Washington fino al 1980. Nel corso degli anni, le agenzia spaziali spedirono molti altri animali, come ad esempio le tartarughe, i conigli, i topi e persino i moscerini della frutta.