Ti è arrivata una lettera di licenziamento? Se la risposta è sì, pensaci bene prima di commettere questi errori: non te ne pentirai
Se sei tra i malcapitati a cui è arrivata una lettera di licenziamento, prima di gettare via la spugna riflettici bene. Potresti risolvere la tua situazione in poco tempo e con pochi sforzi. Esistono alcune azioni che puoi mettere in atto per difenderti, e tutto ciò che non farai o che potresti fare senza informazioni ha una buona percentuale di rivelarsi un errore.
Per poter capire meglio se queste azioni possono avere efficacia o meno, bisogna accertarsi del fatto che il licenziamento sia legalmente valido oppure no. Una volta appurato ciò, si potrà procedere.
Sei stato licenziato? Ecco cosa puoi fare
Subire un licenziamento potrebbe essere un duro colpo da incassare. Le reazioni possono essere diverse, ma in pochi hanno la lucidità di mettersi in atto per difendere le loro ragioni. Prima di fare ciò, ci sono alcuni step preliminari che bisogna percorrere. Per prima cosa, bisogna capire se il licenziamento in questione sia avvenuto per giusta causa o meno.
A questo proposito esistono due motivazioni, quelle oggettive e quelle soggettive. Quelle oggettive riguardano fattori riconducibili al dipendente, come una cattiva condotta oppure inadempienze reiterate. Quelle soggettive riguardano invece fattori riguardanti l’azienda, come la chiusura di una determinate area oppure l’abbattimento di determinati costi. Prevedendo per forza di cose dei licenziamenti.
Ma per essere certificato come valido il licenziamento deve essere comunicato con preavviso, diversamente non sarà possibile farlo valere a livello legale. Fino a quando questo avviso non scadrà, il lavoratore potrà continuare a lavorare, e dovrà ovviamente continuare a percepire lo stipendio.
Questi vincoli non dovranno essere rispettati solo in caso di giusta causa, ovvero di fronte a un comportamento o a una situazione talmente grave che viene richiesta una sospensione immediata. E dunque, dall’altra parte, come difendersi? Entro 60 giorni dalla ricezione della lettera si potrà impugnare la stessa, per iscritto, e presentare l’impugnazione al proprio ex datore di lavoro.
Nel caso in cui il ricorso successivo (entro 180 giorni) dovesse venire a mancare, questa impugnazione non sarà ritenuta valida. A questo punto dimostrare la validità del licenziamento spetterà al datore di lavoro, che dovrà rispondere dei dubbi del suo ex dipendenti. Una procedura complessa ma fondamentale, per far valere i propri diritti in maniera legale e corretta.