Ti è capitato di riceve un commento offensivo su Facebook? Ecco quello che devi sapere per avere un risarcimento: quando è previsto.
Il mondo dei social network è una risorsa positivamente infinita se utilizzato nel modo corretto. Ci sono tantissimi canali divulgativi, profili di informazione e crescita culturale, ed è ottimo per poter far proliferare le proprie aziende. Ma come è ben risaputo, il mondo dei social concede anche voce a chi normalmente non esprimerebbe le proprie opinioni, e grazie all’ausilio dello smartphone o del pc, esprime il proprio parere.
Parere che però spesso scavalca i confini della correttezza, dello scambio di idee ed opinioni, andando a colpire il soggetto in questione rischiando di diventare un commento diffamatorio, offensivo e provocatore.
Tanto che si è creata anche la casistica di “bullismo social”, purtroppo sempre più in espansione. Ma ci sono dei casi in cui è possibile ricevere un risarcimento quando si riceve un commento offensivo? Ecco cosa bisogna sapere.
Sono quelli che sono definiti “leoni da tastiera”, da cui sono si sentono protetti e si sentono in diritto di esprimere le proprie opinioni, spesso offensive. Il diritto all’opinione è sacrosanto, ma dovrebbe essere altrettanto sacrosanto anche la misura con la quale si esprimono certi concetti. Ma troppo spesso tali commenti sono senza filtri, e tendono a ledere persone, religioni, etnie e chi più ne ha più ne metta.
Tanto che la reputazione di un individuo potrebbe essere violata e messa in discussione. Ma è possibile chiedere un risarcimento danni per delle offese su Facebook? Innanzitutto, ci sono sentenze che hanno fatto giurisprudenza, per tanto dei commenti diffamatori e offensivi possono essere impugnati e portati addirittura davanti ad un giudice. Ma ci sono dei casi in cui per la parte lesa è prevista un risarcimento? Ecco cosa bisogna sapere.
Ci sono dei casi che possono essere portati in tribunali per gravi offese da social. Ma secondo la Corte di Cassazione, la parte offesa non deve soltanto limitarsi a dimostrare la tipologia del commento o dell’offesa stessa, ma deve evidenziare prove concrete per dimostrare l’illecito alla cui fonte ci sia un forte pregiudizio. Dopodiché tali prove verranno valutate e a seconda dell’esito, verrà indicato l’eventuale risarcimento.
Bisogna dimostrare che la diffamazione subita oltre al danno morale, possa essere anche materiale, che vada a ledere l’aspetto professionale e personale del soggetto, identificarlo come soggetto diverso dalla sua realtà, razzista e le conseguenze che la stessa vittima ha subito in seguito a tale diffamazione. Dopodiché, il Tribunale provvederà a sanzionare l’autore della diffamazione. Fate quindi attenzione su Facebook: c’è libertà di espressione, certo, ma bisogna sempre moderare le proprie considerazioni, affinché nessuno venga leso personalmente, materialmente e moralmente.
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