Il Premier a New York per la riunione ONU ha ricevuto il Global Citizen Award 2024. A consegnare il premio un discusso Elon Musk.
Una settimana piena di incontri per Giorgia Meloni che in questi giorni newyorkesi non solo ha tenuto in discorso dinanzi all’Assemblea ONU, ha incontrato per un bilaterale il presidente ucraino Zelensky ed è stata protagonista della serata di gala in cui ha ricevuto il Global Citizen Award 2024 assegnato dall’Atlantic Council.
Ogni anno il Consiglio Atlantico assegna i Global Citizen Award, si tratta di riconoscimenti destinati a coloro che hanno dato un contributo eccezionale al rafforzamento delle relazioni transatlantiche e sono consegnati durante la settimana dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Quest’anno il riconoscimento è andato a Giorgia Meloni per “il suo ruolo pioneristico di prima donna capo di governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione Europea e all’alleanza transatlantica, nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024“. La serata di gala si è tenuta in apertura proprio della settimana dedicata all’ONU che si trova ad affrontare il delicato momento in est Europa e l’escalation in Medioriente. A consegnare il premio un contestato Elon Musk.
Il discorso di Meloni diretto alle autocrazie
Sicuramente non un caso sia stato scelto proprio il patron di Tesla per la consegna del premio; il suo orientamento politico si è reso quanto mai evidente in questa ultima campagna presidenziale statunitense e da sempre è sostenitore e amico delle politiche di Meloni. Non un caso neanche che i due abbiano cenato spalla a spalla allo stesso tavolo durante il gala, ma poche e concise sono state le parole di Musk durante la premiazione.
“È un onore essere qui a consegnare questo premio ad una persona che è addirittura più bella dentro che fuori -ha esordito Musk-. Ha fatto un lavoro incredibile come premier con una crescita e un’occupazione record. È una persona onesta, vera, autentica, una dote rara per un politico“. A quel punto è seguita la consegna del premio e il discorso di Meloni.
Un discorso incentrato sulla celebrazione dei valori occidentali contro autocrazie e regimi dittatoriali. Poi un monito all’Occidente stesso che rischia di sminuirsi e diventare interlocutore meno credibile e troppo autoreferenziale; “Il Sud globale richiede più influenza. Le nazioni in via di sviluppo che sono ormai ampiamente consolidate collaborano autonomamente tra di loro. Le autocrazie stanno guadagnando terreno sulle democrazie e rischiamo di assomigliare sempre di più ad una fortezza chiusa ed autoreferenziale“.
Il riferimento all’Ucraina e la difesa della sovranità
Un cambio di rotta necessario, quindi, e l’esempio citato è quello del suo piano Mattei come punto di partenza per cambiare la rotta. Non è poi mancato un riferimento alla guerra in Ucraina, ribadendo il pieno sostegno al presidente e alla volontà dell’Italia di schierarsi al fianco di difende la propria sovranità nazionale per “impedire che a prevalere sia la legge del più forte“. Sovranità, nazione e patriottismo che si fanno ancora parole chiave di un discorso che era un programma di indirizzo politico.