Assistenti di volo, dove vanno a finire quando non li vediamo più in aereo? Potreste rimanere stupiti nel saperlo.
Nei viaggi in aereo siamo abituati a vedere hostess e steward di bordo come presenze rassicuranti, sempre impeccabili e, ammettiamolo, anche un po’ angelicate. Del resto vuol dire che sanno fare bene il loro lavoro, che è appunto quello di essere delle specie di “angeli custodi” dei passeggeri.
Ma naturalmente questa immagine eterea fa parte, come si dice, del repertorio del mestiere. Quando affrontiamo voli di lungo raggio, inutile dirlo, ogni tanto anche gli assistenti di volo si “volatilizzano” (passateci la battuta). Dove vanno? Molto semplicemente si stanno riposando come ogni altro essere umano in carne e ossa.
O credevate forse che non dormissero mai e che non schiacciassero mai il classico pisolino sulle poltrone degli aerei? Non è così chiaramente. Ecco dove dormono gli assistenti di volo quando non li vediamo più.
Qualcuno forse lo sa già: sui voli a lungo raggio ci sono delle zone dell’aereo appositamente destinate all’equipaggio. Rispetto agli ambienti normalmente frequentati dai passeggeri sono aree più nascoste. Al loro interno però ospitano quelle che a tutti gli effetti sono cabine e cuccette riservate a hostess e steward. Questo vale per la gran parte degli aerei di linea (come il Boeing 777 e il 787) che hanno stanze e bagni per il personale di bordo.
Spesso si accede a questi locali attraverso una scala segreta che dà su una serie di piccole camere da letto senza finestre. In genere queste zone sono nascoste dietro la cabina di guida, sopra la prima classe. A nascondere le scale o i passaggi segreti che portano alle cabine dell’equipaggio c’è una piccola porta, dall’aria discreta e poco appariscente, posizionata solitamente nei pressi della cabina di guida. Per aprirla serve un codice o una chiave.
In genere a indicare la porta d’accesso alla zona riservata al personale c’è qualche simbolo o un cartello che ricorda il numero di posti letto a disposizione dei membri dell’equipaggio. Talvolta si accede anche tramite botole segrete somiglianti a cappelliere (è il caso dell’American Airlines Boeing 773). Spesso all’interno delle aree per l’equipaggio – anguste e prive di finestre – trovano spazio da sei a dieci posti letto a seconda del tipo di aereo e di compagnia aerea. Si tratta di camere strutturate come diverse cabine adiacenti e divise da tendaggi. Oppure sono cuccette a castello dove ogni membro del personale ha il suo spazio di archiviazione privato.
Sopra la cabina di comando del Boeing 777 i piloti hanno le loro cabine letto, con due ampi posti letti e lo spazio per un armadio e un lavabo. All’esterno delle cabine per il personale un cartello di solito provvede ad avvertire che non è possibile stare in più di una persona per cuccetta per ogni genere di “attività”.
Nelle cabine letto sono presenti generalmente anche luci per la lettura, specchi, ganci, coperte e cuscini (a volte anche il pigiama). Alcune compagnie invece (ad esempio la Singapore Airlines) mettono a disposizione di hostess e steward piccole stanze letto individuali con ogni genere di confort.
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