Si pronuncia komorebi, si scrive come lo vediamo disegnato qui a fianco: 木漏れ日. E’ una pratica zen, arriva dagli antichi samurai, ed è una tecnica cara ai giapponesi per combattere lo stress.
In italiano non esiste una sola parola per tradurre komorebi: si tratta infatti della luce che filtra tra gli alberi, alla quale i giapponesi hanno associato non soltanto il fenomeno luminoso per cui in una foresta ombrosa il sole riesce a trovare spazio ed a filtrare la sua luce tra le fronde degli alberi, ma anche un movimento zen che ha come fine ultimo quello di eliminare lo stress e promuovere una filosofia di vita molto più positiva e ottimista di quelle occidentali.
Komorebi infatti parte da un presupposto non proprio opposto, quanto piuttosto parallelo a quello occidentale secondo cui “c’è luce alla fine del tunnel“. Per il komorebi infatti attraversare quel tunnel buio che per molti è la vita, non è viaggio fatto di solo buio, perché è fondamentale aprire la mente per captare quei piccoli sprazzi di luce che attraversano il buio e goderne per vivere una vita più rilassante e senza stress.
Dunque la filosofia komorebi parte dal presupposto che si debba andare a cercare la positività nelle piccole cose, che sono spesso in grado di aiutare ad affrontare meglio le ansie e le preoccupazioni della vita quotidiana. Come a dire: esistono i momenti difficili, sicuramente, e forse sono più di quelli facili, ma se ci concentriamo su quei piccoli attimi di gioia, anche tutto il resto è più semplice da affrontare.
Si parla dunque di equilibrio vitale, mentale, non solo fisico: per poterlo conservare, secondo i teorici del komorebi, questa pratica zen è fondamentale. Perché concentrarsi solamente sulle cose brutte e difficili della vita di sicuro non aiuta né a combatterle né a risolverle. E forse non si risolvono nemmeno con la positività, ma di sicuro avere una attitudine positiva nei confronti delle piccole cose belle, aiuta ad affrontare meglio anche quelle negative.
Descrivere il komorebi a parole non è facile, ma c’è una immagine che ne evoca l’essenza: immaginiamo di essere in una foresta di bambù, dal fusto fino ma molto alto, che va quasi a formare insieme alle migliaia di altri fusti una sorta di arco sotto al quale camminare.
Ecco, la luce del sole che filtra dall’alto delle fronde, e che diffonde un bagliore delicato ma allo stesso tempo persistente, è la perfetta descrizione del komorebi. Che, applicato alla vita e alla filosofia zen, significa attraversare anche i momenti bui della vita con la consapevolezza che c’è sempre e comunque uno spiraglio di luce che ci aiuta ad affrontarli meglio.
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