Secondo alcune analisi, il costo delle automobili è aumentato del 41% negli ultimi anni: motivi e casistica sotto analisi.
Che il rincaro collettivo sia ormai entrato a far parte delle nostre vite è cosa nota, ma tra tutti i settori che questo può colpire, è impossibile non citare quello automobilistico. Non è necessario acquistare un’auto o essere intenzionati a farlo: solamente dando uno sguardo ai listini è impossibile non notare un aumento importante in qualunque modello.
Sebbene la situazione sia davanti ai nostri occhi, a essere meno chiaro è il motivo del fenomeno. Dati alla mano, uno studio di Transport&Environment del 2023 ha rilevato come siano stati gli stessi costruttori europei a incrementare i prezzi dei loro modelli del 41%. Un dato importante statisticamente parlando, tanto da far sorgere diversi dubbi nella mente del consumatore medio. Cercando risposte, ci siamo imbattuti non in un’ipotetica causa, bensì in varie motivazioni che, peraltro, danno una risposta alquanto esaustiva.
Frugando nel web alla ricerca di una risposta, ci siamo imbattuti in una pagina di motor1.com, blog dedicato agli appassionati di auto. In questo frangente è stato molto interessante notare un paragone dell’iconico modello Volkswagen Golf, o meglio, tre modelli: uno del 2004, uno del 2014 e l’altro del 2024. 20 anni di differenza, e tre modelli distanti 10 anni uno dall’altro. Il risultato? Da un prezzo di partenza di 15.950 euro, il modello del 2024 oggi è acquistabile quasi al doppio, 30.150 euro per l’esattezza.
Ora, quasi scontato da chiedersi, il motivo di tale aumento. Sì all’inflazione alle stelle, sì all’innovazione, ma perché un costo del genere? l motivo principale dell’aumento dei prezzi delle auto negli ultimi anni è una combinazione di fattori, dalla crisi dei microchip all’aumento dei costi delle materie prime. La carenza di semiconduttori, scatenata dalla pandemia tra il 2020 e il 2023, ha avuto un impatto devastante sulla produzione automobilistica. Con la maggior parte delle fabbriche concentrate in Asia e una capacità produttiva europea ancora insufficiente, la domanda ha superato l’offerta, facendo lievitare i prezzi delle vetture.
Parallelamente, l’aumento dei costi delle materie prime ha ulteriormente aggravato la situazione. Secondo J.P. Morgan, l’impennata dei prezzi di acciaio, alluminio, rame e materie plastiche, insieme ai costi di trasporto e logistica, ha contribuito significativamente al rincaro dei veicoli. Anche l’inflazione ha giocato un ruolo chiave, gonfiando i costi produttivi e, di conseguenza, i prezzi al consumatore.
Un altro elemento rilevante è la riduzione delle vendite di auto, che ha spinto le case automobilistiche a puntare su un maggior guadagno per ogni singolo veicolo venduto, cercando di compensare le perdite con margini più alti. Infine, le normative ambientali più severe e l’introduzione obbligatoria di sistemi di sicurezza avanzati hanno richiesto investimenti enormi, costi che inevitabilmente si riflettono sul prezzo finale delle auto.
L'annuncio riguardante Telegram ha lasciato milioni di utenti interdetti: si tratta di un addio inaspettato,…
Sempre altissimo, nel nostro paese e non solo, il rischio truffa. Alcuni tasti del computer,…
È difficile non trovare un automobilista che non abbassa il volume della radio mentre sta…
WhatsApp non conosce rivali e tutela ancora una volta la sicurezza degli utenti: l’ultimo aggiornamento…
Per utilizzare Whatsapp non è necessario dover tenere lo smartphone tra le mani grazie a…
Le funzioni nascoste di alcuni modem e il rischio di spionaggio stanno preoccupando molti utenti…