Marzo è alle porte, il mondo tech pronto al cambiamento epocale. WhatsApp apre all’interoperabilità, ecco i vantaggi per gli utenti.
Due parole per questo 2024 che sta entrando nel vivo: Intelligenza Artificiale e interoperabilità. È da oltre un anno che l’AI è in hype, ChatGPT ha avuto il merito (o il demerito, dipende dai punti di vista) di infiammare la corsa sfrenata verso quella disciplina che studia come realizzare sistemi informatici in grado di simulare il pensiero umano.
Google ha risposto ad OpenAI, Microsoft ha lanciato Copilot, Samsung ha portato l’AI sui Galaxy S24 e ora si aspetta AppleGPT, ammesso e non concesso che si chiamerà così. Nel frattempo, però, ecco all’orizzonte all’interoperabilità. Un termine che cambierà volto all’intero mondo tech. Un termine che deve essere affiancato allo status di gatekeeper.
L’Unione Europea ha vinto la battaglia (anche legale) contro i colossi della tecnologia, identificando Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Microsoft e Meta (quest’ultima unica a presentare ricorso) come dei “Guardiani Tech”, che in quanto tali devono sottostare a nuove ferree normative, nel segno della interoperabilità.
Rivoluzione WhatsApp, come cambieranno tutte le applicazioni di messaggistica istantanea
Le app di messaggistica istantanee saranno le prime a dover metabolizzare le norme figlie della interoperabilità. WhatsApp, leader in questo segmento di mercato, dovrà sbrigarsi ad apportare alcune modifiche significative per conformarsi al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, entro l’insindacabile data del 6 marzo, pena multa salatissima: il 10% del fatturato globale, che arriva fino al 20% nel caso di recidività.
Il passaggio all’interoperabilità partirà proprio dalle applicazioni di messaggistica istantanea, includerà innanzitutto messaggi di testo, immagini, messaggi vocali, video e file inviati da un utente all’altro: in soldoni con l’interoperabilità gli utenti dal 6 marzo chatteranno con persone su WhatsApp tramite app di terze parti, come iMessage, Telegram, Google Messaggi e Signal, e viceversa.
Focus su WhatsApp, dunque, dominatore incontrastato di questo mercato con circa2,3 miliardi di utenti: l’app di Meta sta apportando il cambiamento per promuovere la concorrenza tra i diversi servizi digitali, sOttostando alle leggi del DMA dell’Unione Europea. Un’interoperabilità che partirà dai messaggi di testo (non SMS), ma per esplodere in un futuro prossimo con le chiamate e le chat di gruppo arriveranno nei prossimi anni, come previsto dalle regole dell’UE.
Per gli utenti i vantaggi saranno principalmente dati da messaggi di altre app visibili in una sezione separata dell’app, probabilmente nella parte superiore della posta in arrivo. Ovviamente tutte le app dovranno crittografare il contenuto utilizzando il protocollo Signal, dovendo per forza connettersi ai server di WhatsApp per ricevere messaggi. E qui ne vedremo delle belle. Dal 6 marzo però.